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Credere nei propri sogni: casi di successo
Credere nei propri sogni: casi di successo
Data pubblicazione: 16 febbraio 2021
Immaginazione, sogni, desideri, ambizioni: dietro grandi progetti c’è sempre sempre impegno, dedizione, passione e, spesso, sacrificio. Raggiungi obiettivi sempre più grandi, giorno dopo giorno.
Studio e Formazione
“Tutti gli uomini e le donne di successo sono dei grandi sognatori. Essi immaginano come potrebbe essere il loro futuro, ideale in ogni aspetto, e poi lavorano ogni giorno in direzione di quella distante visione, quell'obiettivo o proposito.”
L’uomo possiede alcuni comportamenti innati, come il pianto e il sorriso. Tra questi c’è anche la capacità di sognare. Ciò che invece apprende è l’incapacità di sognare.
La società da sempre, e sempre di più, etichetta il sogno come una caratteristica prettamente infantile. Quante volte vi è capitato di sentirvi dire che siete troppo grandi per correre ancora dietro ai sogni? Questo genera tanta frustrazione nelle persone in quanto sognare fa parte di noi, ne abbia bisogno.
Oggi sognare è un lusso che non tutti si possono permettere. Eppure, la storia ci insegna che i più grandi uomini e donne di successo sono coloro che non smettono mai di credere nei propri sogni. Vediamone alcuni:
- Jan Koum (fondatore di Whatsapp): la utilizzano tutti e non potresti vivere senza di lei. Si tratta di Whatsapp, l’app di messaggistica più famosa al mondo. L’ha creata Jan Koum, oggi uno degli uomini più ricchi del mondo con un patrimonio di 10 miliardi di dollari. Eppure, da giovane, Jan non aveva neanche l’energia elettrica in casa sua in Ucraina. Trasferitosi in America, iniziò a lavorare come bidello e fece mille lavori prima di incontrare Brian Acton, con il quale fonda Whatsapp. Senza la determinazione data dalla voglia di realizzare il proprio sogno, oggi Jan Koum non sarebbe mai diventato ciò che è, e tutti noi staremmo utilizzando ancora i cari e vecchi SMS.
- Ingvar Kamprad (fondatore di Ikea): guardati intorno, probabilmente uno dei mobili che ti circonda è stato acquistato da Ikea. La storia di Ingvar Kamprad sembra una vera e propria favola. Da bambino si mise a vendere fiammiferi, matite, addobbi natalizi ai vicini per poter aiutare la sua famiglia. A 17 anni apre una sua bottega che chiama IKEA, dal nome delle sue iniziali e quelle di Elmtaryd Agunnaryd, la sua città natale. Il suo sogno era quello di riuscire a rendere dei pezzi di design accessibili a tutti i ceti sociali. Infiniti ostacoli si sono posti sulla strada di Ingvar, tra cui l’odio degli altri commercianti della zona, ma lui non ha mai smesso di credere nel proprio sogno e oggi IKEA non ha bisogno neanche di spiegazioni.
- Howard Schultz (fondatore di Starbucks): tutti almeno una volta hanno sognato di passeggiare per le strade trafficate di New York con in mano l’iconico bicchiere di Starbucks. Secondo te, una realtà del genere poteva non nascere da un grandissimo sognatore?!
Howard Schultz era un ragazzino di Brooklyn e, a causa di un brutto incidente, suo padre restò immobilizzato privando la famiglia del reddito. Schultz iniziò a lavorare presto e, grazie alle sue spiccate doti di vendita, iniziò a fare carriera nel settore.
Entrò per caso in contatto con un rivenditore di caffè dal nome Starbucks e se ne innamorò immediatamente. Durante un viaggio a Milano, Howard scoprì l’abitudine degli italiani di bere il caffè al bar per socializzare e passare un momento felice. Ebbe un’intuizione e decise che il suo sogno sarebbe stato quello di realizzare uno terzo luogo, dopo la casa e il lavoro, in cui le persone avrebbero potuto passare il tempo.
Nessuno sembra credere nella sua intuizione ma lui non ha mai smesso di sognare in grande e questo lo ha portato a realizzare quella che ora è una delle più grandi aziende mondiali.
- Walt Disney (fondatore di Disney): concludiamo questo percorso con quello che può essere considerato il sognatore per eccellenza. “Se puoi sognarlo, puoi farlo” questo è il motore che ha portato un giovane contadino a realizzare uno dei più grandi imperi mai esistiti. I suoi cartoni animati e i parchi Disneyland sono l’esempio più puro ed evidente di come dai sogni possa nascere qualcosa di concreto e, allo stesso tempo, magico.
Insomma, la prossima volta che qualcuno ti dirà di smettere di sognare perché ormai sei troppo grande per farlo... fagli questi nomi e prosegui per la tua strada.