L’11 settembre del 2019 la Commissione Europea ha pubblicato il Green Deal europeo, un documento contenente quelli che sono gli obiettivi ambientali che si cercherà di raggiungere nei prossimi anni. Il riscaldamento globale è diventato un pericolo per la Terra e per noi che ci viviamo. Proprio per questo, l’Europa ha deciso di passare dalle parole ai fatti per affrontare un tema così “scottante”.
Il Green Deal (Accordo Verde) è un piano ambizioso e non semplice da realizzare, che ci impone una profonda riflessione per poterlo affrontare nel migliore dei modi.
Vediamo insieme i punti chiave per capire, oltre all’impegno delle istituzioni europee, quale dovrà essere il nostro e cosa dobbiamo aspettarci.
L’obiettivo principale è sicuramente la limitazione del riscaldamento globale, da raggiungere tramite l’azzeramento delle emissioni di gas serra entro il 2050, con degli obiettivi intermedi fissati al 2030 e 2040. Andando più nello specifico, strettamente connesso al primo, altro obiettivo è rendere più pulita l’energia elettrica. Ovviamente, tutto deve passare attraverso un forte sviluppo delle rinnovabili e alla contestuale riduzione dei combustibili fossili.
Ma quale sarà l’impatto concreto che avremo noi cittadini durante la transizione ecologica? Certamente saranno riviste tutte le modalità di costruzione e ristrutturazione di case e industrie. Bisognerà rendere meno inquinanti i processi produttivi di tutti i Paesi europei, incentivare il trasporto pubblico elettrico e sviluppare ancora di più l’economia circolare.
Non basterà l’azione dei Governi senza una sana educazione civica che parta dalle scuole. Ognuno di noi deve fare una riflessione adesso sulla complessità di questi temi. La pandemia ha messo un piccolo freno al piano di "riscatto ambientale", se così vogliamo chiamarlo. Proprio per questo, il Recovery Fund ha introdotto dei "paletti di sostenibilità” sull'utilizzo dei fondi da parte dei singoli Stati membri.
Sarà difficile lavorare per un pianeta verde e pulito? Sì, ma sarà anche soddisfacente riabbracciare una terra che ci chiede rispetto e, soprattutto negli ultimi anni, si sta ribellando allo sfruttamento delle sue risorse.