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Econo… MIA! Pillole di “Partita IVA”
Econo… MIA! Pillole di “Partita IVA”
Data pubblicazione: 19 maggio 2022
Vuoi avventurarti nel mondo della libera professione e iniziare un’attività come lavoratore o lavoratrice autonoma? Ecco le nostre pillole di Econo… MIA! In questo appuntamento, parleremo di Partita IVA: cos’è, quando è necessario aprirla, e come crearla. Scopri come fare dell’indipendenza e del successo una cosa tua.
Studio e Formazione
Eccoci al secondo appuntamento della nuova Rubrica Econo… MIA! Questo mese, una pillola a tema Partita IVA, per darti qualche dritta su come avviare la tua carriera grazie alla libera professione o con il lavoro autonomo.
La partita IVA è un numero composto da 11 cifre che identifica in modo univoco la tua libera professione, il tuo lavoro autonomo o la tua azienda. È la tua carta d’identità professionale.
Si tratta, quindi, di un codice che serve a identificare una specifica persona o azienda da parte dell’Agenzia delle Entrate.
Ma quando è necessario aprirla? E come fare? Te lo spieghiamo subito.
Quando aprire una Partita IVA?
Come abbiamo detto, la partita IVA serve a chi svolge un lavoro senza rapporti di subordinazione. Non è necessaria, quindi, per chi lavora come dipendente presso un’azienda privata o pubblica, perché riceve già uno stipendio a cui vengono sottratte automaticamente tasse e contributi nella busta paga da parte dell’azienda.
Ma quando è necessario aprire una partita IVA?
Iniziamo col dire che NON hai bisogno di una Partita IVA se svolgi attività occasionali, cioè se lavori per un committente per un massimo di 30 giorni all’anno, o se il totale dei tuoi incassi è inferiore a cinquemila euro. In questo caso, ti basterà versare una ritenuta d’acconto pari al 20% del tuo guadagno.
Invece, devi aprire partita IVA se svolgi un’attività continuativa (lavori per lo stesso committente per più di 30 giorni all’anno), e se il totale dei tuoi incassi è superiore a cinquemila euro.
Devi aprire una partita IVA anche se vuoi aprire un’azienda, uno studio oppure un negozio o un locale pubblico. In tutte queste situazioni non potrai utilizzare il sistema della ritenuta d’acconto per il primo periodo, ma dovrai obbligatoriamente aprire la p.IVA fin da subito.
Come aprire una Partita IVA?
Forse non lo sai, ma aprire una Partita IVA è gratis! Puoi farlo:
presso gli uffici dell’Agenzia delle Entrate della tua città
Se, invece, preferisci affidarti a uno studio commercialista che ti segua nella presentazione della pratica, dovrai informarti sulle tariffe che ogni professionista applica per offrire questo tipo di servizi. Esistono anche degli studi virtuali, con cui potrai interfacciarti interamente online.
Al momento della presentazione della domanda, dovrai indicare anche il regime fiscale e il codice ATECO.
Il regime fiscale è l’insieme di regole e procedure da seguire per calcolare le tasse e scaricare le spese sostenute.
Puoi scegliere tra il regime forfettario, il semplificato e l’ordinario.
Se sei all’inizio della tua carriera e pensi di guadagnare meno di 65.000 euro l’anno, molto probabilmente potrai usufruire del regime forfettario, e godere di diverse agevolazioni. Per esempio, dovrai pagare soltanto il 15% di tasse sull’imponibile, oltre a non dover tenere un registro contabile e a non avere altri obblighi contabili.
Il codice ATECO (Attività Economica) permette all’Agenzia delle Entrate, alla Camera di Commercio (per chi opera in questo settore), all’INPS e all’INAIL di inquadrare il tipo di attività svolta dal titolare di partita IVA.
Scegliere il codice ATECO giusto è molto importante, perché in base a questo vengono stabiliti i contributi previdenziali e assistenziali da pagare.
Non sai quale scegliere? Usa lo strumento di Infocamere per trovare il codice ATECO più adatto a te.
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