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Irene Fellin, la rappresentante NATO per le donne
Irene Fellin, la rappresentante NATO per le donne
Data pubblicazione: 02 dicembre 2021
Partendo da una laurea in Conservazione dei Beni culturali come si può entrare nel mondo della diplomazia e della cooperazione internazionale? Scopri la storia di Irene Fellin, la nuova rappresentante NATO per l’Agenda donne, pace e sicurezza.
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Puoi seguire le guide su come creare il cv perfetto, fare il percorso universitario o formativo migliore. Puoi scegliere con attenzione i tirocini da fare. Ti accorgerai presto che, a fare la differenza per la tua carriera, saranno anche la tua curiosità e la tua passione. E questi due elementi potrebbero portarti a scoprire una vita che non immaginavi.
Probabilmente, quando si è iscritta all’università per studiare Conservazione dei Beni culturali, Irene Fellin non immaginava che direzione avrebbe preso la sua strada. Fellin è nata a Bolzano nel 1976, ha studiato Conservazione dei Beni Culturali a Parma, e poi Museologia a Parigi.
Da lì l’incontro con il mondo della diplomazia. I suoi primi incarichi internazionali con il Ministero degli Affari Esteri e della Cooperazione Internazionale sono stati nel campo della diplomazia culturale, ovvero un sistema di scambi di idee, valori, linguaggi e pratiche artistiche per promuovere la conoscenza tra le nazioni.
Nel frattempo, ha iniziato a dedicarsi agli studi di genere e alla leadership delle donne. Una svolta decisiva è arrivata con l’iscrizione al master “Gender and Women Studies” che la giovane diplomatica ha frequentato ad Ankara, Turchia.
Uno degli argomenti su cui ha lavorato la ricercatrice, anche per l’Istituto Affari Internazionali, è stata la Risoluzione 1325 su “Donne, Pace e Sicurezza” del Consiglio di Sicurezza della NATO. Questo provvedimento ha riconosciuto, per la prima volta, l’impatto dei conflitti sulle donne, ma anche il contributo di queste a ristabilire la pace in modo più duraturo. La risoluzione approvata nel 2000 ha portato poi, negli anni, alla nascita dell’Agenda Women, Peace and security (WPS), e ad aumentare l’impegno delle nazioni nel prevenire i conflitti, proteggere e favorire una partecipazione attiva delle donne nei processi di pace. Oggi sono più di 90 i Paesi che hanno adottato dei Piani d’azione nazionali collegati all’Agenda.
La giovane diplomatica è stata dunque eletta come rappresentante speciale del Segretariato NATO per l’Agenda Donne, Pace e Sicurezza. Uno degli impegni di Fellin nel suo ruolo NATO sarà quello di facilitare l’attuazione del prossimo Piano d’azione NATO 2021/2025, legato al WPS. Gli obiettivi sono ancora quelli stabiliti dalla prima risoluzione ONU:
promuovere la partecipazione delle donne nei processi di pace e sicurezza nazionale
riconoscere il ruolo delle donne nella risoluzione dei conflitti
adottare e integrare le prospettive di genere
formare il personale sui diritti delle donne.
Oltre alla carriera nel mondo della cooperazione internazionale, Fellin ha anche sostenuto la nascita in Italia del network Women In International Security. Si tratta di una piattaforma di empowerment femminile che supporta lo sviluppo professionale e il lavoro delle donne nel settore della sicurezza e della difesa a livello internazionale.
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