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“L’Italia è il paese europeo con il più alto numero di NEET.”
Dal Rapporto “NEET tra disuguaglianze e divari. Alla ricerca di nuove politiche pubbliche”
Questo è il dato poco confortante emerso dal Rapporto “NEET tra disuguaglianze e divari. Alla ricerca di nuove politiche pubbliche”, elaborato da ActionAid e CGIL.
L’analisi della condizione dei giovani italiani dai 15 ai 34 anni che non cercano impiego, non stanno studiando e non frequentano corsi di formazione, ha lo scopo di offrire nuovi spunti di riflessione e stimolare la politica a trovare una nuova prospettiva sui NEET.
Le politiche giovanili, sia a livello nazionale che territoriale, potranno essere meglio tarate sulle necessità e sulle difficoltà degli oltre tre milioni (dato del 2020) di ragazze e ragazzi che non studiano e non lavorano, basandosi anche sull’esempio di programmi d’intervento come Garanzia Giovani.
Tra disuguaglianze, fragilità e vulnerabilità
Un delicato equilibrio quello che riguarda il presente e il futuro di una delle fasce di popolazione più svantaggiata: i giovani tra i 15 e i 34 anni, ancor più se donne e abitanti nel Sud Italia.
Le disuguaglianze territoriali permangono: se al Nord l’incidenza dei NEET è intorno al 20% e al Centro è al 23%, per il Meridione si sale addirittura al 39%.
Il divario di genere, negli anni, è rimasto stabile: il 56% dei NEET sono donne, ancora oggi svantaggiate nei ruoli familiari. Infatti, tra i genitori, ben il 23% delle madri sono inattive, contro il 3% dei padri.
Per quanto riguarda la cittadinanza, i giovani di origine straniera o senza cittadinanza italiana sono in numero inferiore rispetto agli italiani e, di questi, la maggioranza sono donne e possiedono la licenza media come unico titolo di studio.
In conclusione, dal Rapporto pare evidente che i giovani hanno difficoltà a inserirsi nel mercato del lavoro o a trovare un nuovo impiego; spesso si sentono vulnerabili e finiscono per scoraggiarsi, interrompendo gli studi e la ricerca dell’occupazione.
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“Occorre modificare la narrazione sui giovani nel dibattito pubblico, per ridare loro centralità nelle politiche e negli interventi dei prossimi anni. I giovani non sono il problema del nostro Paese, ma una straordinaria risorsa fin qui inespressa. Le condizioni di contesto, infatti, li hanno relegati troppo spesso in una situazione di esclusione sociale come quella dei NEET”
Christian Ferrari - Segretario confederale della CGIL
Se vuoi avere un’idea più precisa dell’analisi effettuata, dai un’occhiata al Rapporto completo.