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Revenge porn, come difenderti
Revenge porn, come difenderti
Data pubblicazione: 25 novembre 2021
La diffusione di una foto intima senza il tuo consenso è un reato grave comparabile allo stupro, che porta alle vittime gravissimi danni emotivi e psicologici. Ecco cosa fa l’Associazione Permesso Negato per chi subisce revenge porn, e cosa dovresti sapere su questa forma di violenza.
Volontariato e Sociale
La violenza più odiata
Per le adolescenti, la possibilità che qualcuno diffonda foto intime è uno dei peggiori incubi: la paura del revenge porn ha superato anche il timore di poter essere avvicinate da malintenzionati.
Per il 52% delle 6 mila persone (tra i 13 e i 23 anni) intervistate per realizzare l’ultimo Osservatorio Indifesa, il revenge porn è il pericolo maggiore,e il 51% ritiene anche le molestie online una minaccia insidiosa.
Tra gli adolescenti che hanno partecipato a questo studio, una persona su tre ha dichiarato di avere visto circolare foto intime sue o dei propri amici e amiche sui social network.
La diffusione non consensuale di materiale pornografico, detta NCP, è un vero e proprio reato di cui spesso si sottovalutano gli effetti, sia tra gli adolescenti che tra gli adulti. Non si riesce ad avere la giusta percezione del trauma che la diffusione di materiali intimi può avere sulla sfera psicologica e affettiva della persona che subisce questa violenza.
Quasi tutte le ragazze (più del 95%) intervistate per la ricerca dell’Osservatorio hanno sostenuto che vedere le proprie foto o video hot diffusi senza il loro consenso online è grave quanto subire una violenza fisica. Tra i ragazzi adolescenti, la percentuale che ritiene così grave questo tipo di pratica è stata quasi del 90%.
Proteggersi dal revenge porn con PermessoNegato
Il Garante per la protezione dei dati personali ha messo a disposizione di tutti gli utenti un canale di emergenza. Se credi che le tue foto o dei video che hai realizzato in situazioni di intimità fisica siano stati condivisi senza il tuo consenso sui social o su altre piattaforme, puoi segnalarlo e far bloccare le immagini.
Esiste inoltre PermessoNegato, no-profit nata a Milano nel 2020.L’associazione vuole tutelare le vittime di pornografia non consensuale attraverso un supporto psicologico e di orientamento legale. È composta da professionisti in ambito giuridico, di protezione della privacy e dei dati online. Tra le imprese che co-finanziano il lavoro di Permesso Negato sono da menzionare Facebook Meta Inc e la partnership con Google. Chi si rivolge a questa associazione riceve supporto gratuitamente.
Se segnalerai un reato di questo tipo in qualità di vittima, riceverai inoltre un supporto tecnologico che si occuperà sia di creazione dell’evidenza, cioè della costruzione di prove che diano validità alla tua denuncia, che alla rimozione di tutto il materiale non consensuale che ti riguarda e che è presente online.
PermessoNegato svolge anche attività di awareness e advocacy con istituti scolastici, consulte giovanili, avvocati e media per la sensibilizzazione e la presa di coscienza dei reati NCP. Infine, si occupa di condurre studi, interviste e analisi sulla situazione del Revenge Porn in Italia (State of Revenge).
Ricorda: il revenge porn e ogni altra forma di condivisione di contenuti sottratti senza il consenso delle persone può essere punito col carcere (da uno a sei anni), e con una multa che può arrivare a 15 mila euro, secondo quanto previsto dal Codice Penale, comma 1 dell’articolo 612 ter.
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