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Sondaggio Futuro dell’Europa: scopri i risultati
Sondaggio Futuro dell’Europa: scopri i risultati
Data pubblicazione: 07 aprile 2022
Più di 8.000 ragazzi e ragazze hanno espresso la loro opinione riguardo ai cambiamenti che desiderano vedere in futuro, per l’Europa. Ecco i risultati del sondaggio lanciato dalla Ministra per le Politiche Giovanili, Fabiana Dadone. Scopri le risposte più popolari, e quali proposte sono state avanzate.
Eventi
Sono arrivati i risultati della consultazione pubblica lanciata dal 3 dicembre 2021 all’11 febbraio 2022 dalla Ministra Dadone e dal Dipartimento per le Politiche Giovanili e il Servizio Civile Universale.
Oltre 8.000 giovani tra i 16 e i 35 anni hanno espresso le loro opinioni e fatto sentire la propria voce riguardo ai cambiamenti necessari per migliorare il sistema democratico e favorire la massima partecipazione dei giovani nei processi decisionali.
Vuoi conoscere nel dettaglio gli obiettivi della consultazione? Scopri di più sul perché tanti giovani hanno deciso di rispondere all’iniziativa “Il futuro dell’Europa ha bisogno di te!”
I risultati del sondaggio
Ben 8.296 giovani, di cui il 54,5% donne e il 34,1% uomini, hanno compilato la survey e lanciato le proprie proposte per un’Europa migliore.
Il 66% di questi rientra nella fascia d’età tra i 16 e i 19 anni, mentre la percentuale restante è così suddivisa tra le altre fasce: il 10,9% ha tra 20 e 24 anni; l’11,8% tra 25 e 29 anni, e il 2,8% è costituito da over 30.
Il sondaggio era indirizzato alle nuove generazioni con cittadinanza italiana, albanese, bosniaca, macedone, kosovara, serba o montenegrina, in un’ottica di inclusione. Come previsto dai promotori, la maggior parte dei partecipanti era di origine italiana, ma è stata comunque raggiunta una quota di rappresentanza per ognuno dei sei Paesi ExtraUE.
Ecco i risultati della riflessione sui cinque temi principali.
Io e l’Europa
Solo il 15% di chi ha risposto si sente incluso o inclusa nelle decisioni delle istituzioni europee e nazionali sulla vita dei giovani, mentre quasi la metà dei partecipanti dichiara di non sentirsi rappresentato o rappresentata dalla politica, e che la distanza tra istituzioni e cittadini è, talvolta, abissale. Altro elemento emerso da questa prima domanda riguarda uno sfruttamento non adeguato delle opportunità offerte dall’UE, da parte del proprio Paese.
Partecipazione attiva
È stato chiesto ai giovani se avessero mai partecipato a un gioco di simulazione dei processi decisionali delle istituzioni europee. La stragrande maggioranza ha risposto di no, dichiarando però il proprio interesse in questo tipo di attività. Infatti, da questa domanda emerge che molti ragazzi e ragazze vorrebbero partecipare più attivamente ai processi decisionali e ai dibattiti politici a livello internazionale ed europeo. Il 13,8%, invece, non si sente preparato a farlo, non sa come farlo o pensa che nessuno ascolterebbe la sua opinione.
Il mio Paese di appartenenza
Inquesta categoria spicca la tendenza a rispondere positivamente riguardo alle pratiche democratiche messe in atto a scuola o in Università. Al contrario, è percepita come inadeguata la trasmissione di informazioni e decisioni dall’UE e dalle istituzioni nazionali verso i giovani.
Come vedo l’Europa
Riguardo a questo argomento, è emerso che le nuove generazioni apprezzano molto la libertà di potersi muovere, vivere e lavorare in ogni Paese dell’UE, oltre a sentire rispettati i propri diritti. Non è molto sentita, invece, la partecipazione alle decisioni democratiche dell’UE, per esempio attraverso consultazioni pubbliche. Dalle risposte si richiede maggiore impegno agli Stati membri dell’UE per arricchire i piani di studio su argomenti riguardanti l’Unione Europea stessa, e si suggerisce più interazione tra istituzioni internazionali e la cittadinanza, anche tramite i social media.
L’Anno Europeo dei Giovani
La maggior parte delle persone intervistate non era a conoscenza dell’iniziativa 2022 AEG. Come obiettivi da perseguire in questo anno dedicato alle nuove generazioni, hanno indicato principalmente “Salute mentale e benessere”, “Parità di genere”, “Lavori di qualità per tutti” e “Europa verde e sostenibile”.
Quale Europa per il futuro
In conclusione, dalla consultazione sono emersi gli aspetti più sentiti dalle nuove generazioni riguardo alla partecipazione democratica alla vita europea. Il divario tra giovani e vita politica è ancora un grande scoglio e si ritiene che sia proprio l’Unione Europea a doversi occupare di più della partecipazione dei primi nei processi decisionali.
A tal proposito, la Ministra Dadone ha colto la richiesta di ragazzi e ragazze di entrare come parte attiva nella sfera europea, e ha lanciato varie iniziative in occasione dell’inaugurazione dell’Anno Europeo dei Giovani.
Se ancora non l’hai fatto, partecipa ai prossimi eventi in programma nel tuo territorio: guarda il Calendario AEG.
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