Green Italy
Sai che esistono meccanici ed elettrauto specializzati nel rendere più sostenibili i motori? O che si può diventare giuristi ambientali? È nata anche la figura dell’idrologista, cioè una professionalità esperta nel ridurre gli sprechi di acqua durante i processi di produzione.
L’interesse verso i temi della sostenibilità ambientale ed economica, il volersi impegnare per difendere l’ambiente e il futuro del pianeta, sono ormai obiettivi comuni. Per poter raggiungere dei traguardi così impegnativi è necessario cambiare le proprie abitudini, certo, ma c’è soprattutto bisogno di una rivoluzione green che modifichi l’impatto ambientale dell’umanità sull’ambiente.
La transizione ecologica porterà con sé cambiamenti importanti, ed è già entrata nelle università, creando nuovi posti di lavoro. A dirlo è il nuovo report sull’Italia Green, realizzato da Fondazione Symbola e Unioncamere. L’undicesima edizione di questa ricerca, che misura qual è l’impatto dell’economia verde del Paese, ha segnalato alcuni dati interessanti:
più di 432.000 imprese hanno investito nel green
in cinque anni il numero di imprese è cresciuto del 24%
nel settore manifatturiero una azienda su tre ha investito in tecnologie più sostenibili.
Nel Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza il Governo ha specificato che la transizione ecologica è uno degli obiettivi indispensabili da raggiungere nei prossimi anni. Nel documento infatti viene sottolineata l’urgenza di cambiamenti radicali, dato che “senza un abbattimento sostanziale delle emissioni clima-alteranti, il riscaldamento globale raggiungerà e supererà i 3-4 °C prima della fine del secolo, causando irreversibili e catastrofici cambiamenti del nostro ecosistema e rilevanti impatti socioeconomici”. Le transizioni verso processi di maggiore sostenibilità alimentare e ambientale sono tra gli obiettivi degli SDG per il 2030, facenti parte delle missioni concordate con gli Accordi di Parigi e dell’European Green Deal.
Cosa puoi studiare per salvare l’ambiente
Per poter adottare nuove pratiche legate all’economia circolare, per proteggere la natura e le biodiversità e garantire un sistema alimentare equo, sano e rispettoso dell’ambiente, sono necessari nuove professionalità esperte. Per questa ragione, negli ultimi anni sono nati nuovi corsi di laurea e specializzazioni green in ambito economico, ingegneristico, del food e in ogni settore produttivo e di gestione delle risorse.
Per poter creare una rivoluzione è necessario partire dalle conoscenze e dalle innovazioni. Le lauree green introdotte nelle università italiane sono quasi 200 e toccano praticamente ogni materia. Dai corsi di biochimica a quelli sulla sostenibilità ambientale, alle lezioni sull’economia circolare, l’offerta è molto ampia. Oggi puoi iscriverti ad Economia dell’Energia e dell’Ambiente o ad Agrotecnologie, frequentare Master in Green Management o studiare nuove tecnologie chimiche e ambientali a basse emissioni. Ci sono poi corsi per chi vuole approfondire i rischi idrogeologici o per coloro che vogliono affrontare nuove sfide di biotecnologia e biochimica.
Frequentare uno dei corsi green nati in questi anni aumenterà notevolmente la probabilità di trovare lavoro non appena laureati o laureate. Secondo lo studio di Unioncamere, quasi il 62% dei nuovi assunti nei prossimi cinque anni si occuperà di sviluppo e progettazione di nuovi sistemi ecosostenibili, e dovrà tenere conto dei principi dell’economia circolare.