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“Se le guerre del XX secolo sono state combattute per il petrolio, quelle del XXI secolo avranno come oggetto l’acqua. Da Israele all’India, passando per la Turchia, sono numerosi i focolai che presto potrebbero sfociare in veri e propri conflitti armati.”
Ismail Serageldin, ex Vicepresidente della Banca Mondiale
Era il 1995 quandovenne pronunciata questa frase. Già tra il 2000 e il 2009, erano attivi nel mondo 94 conflitti per il controllo dell’acqua, e 10 anni più tardi se ne contavano 263, secondo il rapporto World Water Development Report 2019 dell’Unesco.
Il titolo di quel documento è molto significativo: Nessuno sia lasciato indietro. E per non lasciare nessuno indietro, è necessario che l’acqua sia accessibile a tutti, gestita in modo sostenibile, e distribuita in modo equo.
Oro blu
È dal 2003 che l’Unesco pubblica i monitoraggi annuali sulla situazione idrica nel mondo, analizzando il tema da più punti di vista. L’ultima indagine, realizzata nel 2021, si è occupata del Valore dell’acqua, una ricerca che ha considerato sia gli aspetti economici che quelli ambientali e culturali di questo prezioso bene. L’acqua è di vitale importanza per la sopravvivenza dell’umanità, ma ha anche un ruolo fondamentale per lo sviluppo sociale e per garantire le funzioni sanitarie. L’acqua è l’oro blu.
Le conseguenze della cattiva gestione delle risorse
Oggi però ci sono circa due miliardi di persone che non hanno accesso diretto all'acqua potabile e sicura.
Le risorse idriche del Pianeta sarebbero sufficienti per poter garantire a tutti la disponibilità e una gestione sostenibile dell’acqua. Per raggiungere questo scopo, però, è necessario intervenire su infrastrutture vecchie e poco efficienti, o del tutto assenti. Sono milioni le persone, per lo più bambini, che muoiono per malattie dovute alle scarse condizioni igieniche e sanitarie per carenza d’acqua potabile e di sistemi sanitari adeguati. Sono2,4 miliardi le persone che non hanno accesso a servizi igienici di base come i WC. Un altro dato che dimostra quanto sia necessario intervenire in fretta riguarda i danni ambientali che le infrastrutture carenti provocano. Più dell’80% delle acque di scarico prodotte da attività umane viene riversato in fiumi o mari per l’assenza di sistemi di depurazione.
Queste mancanze provocano a catena una serie di conseguenze come il pericolo per la sicurezza alimentare delle colture o la difficoltà nel trovare mezzi di sostentamento.
Se l’obiettivo 6 dell’Agenda non sarà raggiunto, entro il 2050 si prevede che una persona ogni quattro subirà gravi problemi per la mancanza di acqua potabile.
Il sesto obiettivo dell’Agenda ONU 203
Riuscire a garantire a tutti la disponibilità e la gestione sostenibile dell’acqua è il sesto obiettivo dell’Agenda ONU 2030.
Ecco quali sono gli obiettivi per raggiungere questa missione:
accesso universale ed equo all’acqua potabile
realizzazione impianti sanitari e igienici adeguati
miglioramento della qualità dell’acqua e riduzione dell’inquinamento dovuto a una non corretta depurazione
aumento del riciclo delle acque
garanzia di fornitura sostenibile di acqua potabile per intervenire nei Paesi con problemi di siccità e di carenza d’acqua
gestione idrica integrata
protezione degli ambienti e degli ecosistemi legati all’acqua
creazione di programmi per aumentare l’efficienza idrica, raccogliere l’acqua e desalinizzarla
supporto alle comunità locali ed educazione a una gestione migliore degli impianti e delle risorse.