Deloitte, come ogni anno, ha reso pubblici i risultati della survey dedicata ai giovani, per comprendere quali sono i principali interessi e preoccupazioni delle nuove generazioni.
Nel 2022, il sondaggio ha interessato oltre 23mila ragazzi e ragazze tra GenZ (nati tra il 1995 e il 2003) e Millennial (nati tra il 1983 e il 1994), di cui più di 800 italiani.
Una vera e propria fotografia dell’attualità, vista con gli occhi delle nuove generazioni, che si trovano in una fase particolarmente importante della propria vita: stanno per concludere il proprio percorso di studi, stanno cercando lavoro o sono già entrati nel mondo professionale da qualche tempo.
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“I giovani italiani si dimostrano più attenti al cambiamento climatico rispetto alla media globale. Il dato, in continuità rispetto all'edizione precedente, fa emergere una sensibilità che istituzioni e imprese italiane devono recepire e trasformare in proposte di sostenibilità concrete e credibili.”
Fabio Pompei - CEO di Deloitte Italia
Non solo eco-ansia, però, per i ragazzi e le ragazze italiane. Anche il costo della vita e il tema “lavoro” suscitano preoccupazione tra i più giovani.
Le sfide del presente
Come emerso dall’edizione 2021 del sondaggio, la sensibilità sul tema del cambiamento climatico è in crescita tra i giovani italiani. L’80% della GenZ e il 76% dei Millennial pensa che se non interverremo subito con una risposta concreta al cambiamento climatico arriveremo in poco tempo al “punto di non ritorno”.
Questo è anche il tema dell’Agenda ONU 2030: 17 obiettivi globali di sviluppo sostenibile per salvare la specie umana e gli ecosistemi.
A conferma di quanto l’argomento sia sentito,chi ha partecipato alla consultazione ha anche dichiarato la propria disponibilità a cambiare le proprie abitudini pur di combattere i cambiamenti climatici.
Le nuove generazioni risultano anche più attive nel fare uno sforzo per proteggere l’ambiente, con percentuali che superano il 95% per gli italiani, e che si attestano intorno al 90% a livello mondiale.
Ma al fianco dell'emergenza climatica, ci sono altre sfide che Millennial e GenZ stanno affrontando.
Si parla, per esempio, di carovita. L’inflazione legata alla pandemia e alla situazione internazionale che si è creata con la guerra in Ucraina ha causato un aumento dei prezzi di cui i giovani sono i primi interessati.
Non manca, poi, la paura di rimanere senza lavoro, e cala l’ottimismo sulla possibilità di arrivare alla pensione con tranquillità.
Se a livello globale il 47% dei Millennial e GenZ pensa di riuscire ad andare in pensione e ad avere una certa tranquillità finanziaria, solo il 28% degli italiani è convinto di questo.
Sul fronte lavoro, invece, si parla di “grandi dimissioni”. I ragazzi e le ragazze non sono più disposti a scendere a compromessi sul giusto bilanciamento tra vita privata e lavoro.
I mesi di lockdown e il lavoro da remoto hanno portato l’attenzione sull’adeguatezza dei salari e sulla salute mentale.
A livello globale, infatti, le aziende che non hanno curato questi aspetti hanno registrato un gran numero di dimissioni tra i giovani.
Il lavoro da remoto rimane al centro della discussione anche nel post-Covid: la maggior parte delle persone intervistate preferirebbe un lavoro ibrido e flessibile.
Una survey, quella di Deloitte, che ha messo in luce gli aspetti rilevanti per giovani adulti e adulte di oggi, e che costituisce un importante spunto di riflessione per le aziende che vogliono attrarre i migliori talenti.
Le aspettative di vita e lavoro della GenZ e dei Millennial sono molto diverse da quelle delle generazioni precedenti. Istituzioni e datori di lavoro possono fare molto per favorire le opportunità di crescita dei giovani e creare una società più inclusiva e sostenibile.
Questa fotografia dell’attualità rispecchia anche il tuo pensiero? Scopri di più sulla Survey sul sito Deloitte.