Il modo migliore per allargare i
propri orizzonti e imparare le lingue straniere è viaggiare, meglio ancora se
immersi nella quotidianità e nella cultura del paese ospitante, come può essere
ad esempio vivere a stretto contatto con una famiglia locale.
Su questi presupposti si basa il progetto dei ragazzi e ragazze alla pari, che consente a tanti giovani di tutto il mondo di vivere esperienze formative che arricchiscono sotto innumerevoli punti di vista. In questo articolo vi spiegheremo come funziona.
Un “Alla Pari” (detto anche alla
francese, Au Pair) è un giovane tra i 18 e i 30 anni che sceglie di fare
un’esperienza all’estero, solitamente della durata di un anno, diventando
temporaneamente membro di una famiglia ospitante.
Il suo compito principale è aiutare quella famiglia a prendersi cura dei figli
minorenni, ma non con un approccio di babysitting, bensì più come una sorella o
fratello maggiore. In cambio, la famiglia offre vitto, alloggio e un compenso,
una sorta di paghetta mensile con cui nel tempo libero l’Alla Pari può
dedicarsi anche ai propri interessi e alla socialità.
Non un lavoro, ma uno scambio culturale
Durante uno scambio Au Pair il ragazzo o la ragazza
alla pari aiutano la famiglia prendendosi cura dei bambini, magari
accompagnandoli o prendendoli dalle varie attività, aiutandoli con i compiti o
conversando con loro in lingua madre. Il soggiorno Au Pair, dunque, va
considerato a tutti gli effetti come uno scambio culturale e non come un
lavoro: l’Alla Pari non è un dipendente della famiglia come potrebbe essere un
collaboratore domestico o una governante, bensì un vero e proprio componente
aggiuntivo, che non riceve uno stipendio ma un piccolo contributo economico per
le proprie spese personali.
Inoltre, la famiglia di solito sostiene anche le spese di viaggio (andata e ritorno), eventuale visto, assicurazione e corso di lingua (quando non obbligatorio sicuramente molto consigliato).
Come si regolano le mansioni di un Alla Pari
I compiti di un Alla Pari sono
generalmente stabiliti in precedenza con la famiglia ospitante, regolati
attraverso un contratto e precisati attraverso un piano settimanale (o mensile)
condiviso. L’Au Pair dovrà dimostrarsi
disponibile per le piccole faccende domestiche come aiutare a riordinare la
stanza dei piccoli, contribuire al management casalingo partecipando ai turni
delle pulizie, di tanto in tanto facendo la spesa, cucinando o lavando le
stoviglie. Né più né meno, insomma, di quello che farebbe un figlio maggiore o
qualsiasi altro membro della famiglia in casa.
Monte ore e compenso di un Alla Pari
Il monte ore lavorative di un
Alla Pari varia in base alle norme di ciascun paese ospitante.
L’intervallo varia dalle 15 ore settimanali in Italia (o 18 per Austria o Danimarca) fino alle 45 degli Stati Uniti (o 40 per Svezia o Nuova Zelanda), per una media che si aggira all’incirca tra le 25 e le 30 ore per settimana. Sicuramente è importante trovare insieme alla famiglia ospitante un accordo in equilibrio tra pianificazione e flessibilità.
Come per il monte ore, anche
l’importo del compenso è variabile in base alle latitudini e al costo della
vita: si va dai 750€ circa mensili della Svizzera o i 600€ dell’Australia ai
250-300€ di Italia, Spagna, Germania, Olanda o Finlandia.
Come diventare un Alla Pari
In Europa la condizione di Alla
Pari è regolata dall’Accordo Europeo sul Collocamento Alla Pari, firmato
a Strasburgo nel 1969 ed entrato in vigore in Italia nel 1973.
Il modo più semplice per iniziare
un’esperienza Alla Pari è quello di rivolgersi a un’agenzia specializzata tra
le tante presenti, anche sul web (ne segnaliamo tre fra le più celebri: Au-Pair, AuPairWorld, FindAuPair).
In cambio di una commissione, si occupano di stabilire un contatto tra famiglie
interessate e richiedenti, raccogliendo le disponibilità e organizzando i
profili in base a varie caratteristiche come età, paese di provenienza,
preferenze e attitudini in modo da trovare il miglior matching possibile tra le
parti e dando la possibilità di consultare un vasto database per individuare il
candidato o la famiglia ideale.
Informano, inoltre, sulle differenze di legislazione e consuetudini del paese
in cui si andrà a risiedere, aiutano con le pratiche burocratiche, la stesura
dei contratti e la risoluzione di problemi e imprevisti.